Nel corso del 2017 numerose famiglie italiane hanno approfittato dell’ecobonus per effettuare numerosi interventi di riqualificazione energetica. In particolar modo sono stati investiti 3,7 miliardi di euro per realizzare ben 420 mila interventi. Dati importanti, emersi dal Rapporto sulle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio di ENEA.

I dati degli interventi di riqualificazione energetica

Tra il 2014 e il 2017 sono stati effettuati 1,5 milioni di interventi, la maggior parte dei quali destinati alla sostituzione di serramenti e cappotti termici. Grazie a questi interventi di riqualificazione energetica si è registrato anche un risparmio medio annuo del 15% sulle bollette. A questo si aggiunge anche un risparmio di circa 2 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, Mtep, conseguente all’emissione di 5,8 milioni di Titoli di Efficienza Energetica, i cosiddetti Certificati Bianchi, di cui 62% nell’industria e il 31% nel civile. Grazie agli interventi svolti solamente nel 2017, inoltre, si è registrato un risparmio di oltre 1.300 GWh/anno. Questo grazie a due tipologie di interventi che registrano un ottimo rapporto qualità/prezzo, ovvero la sostituzione di serramenti che ha permesso di ottenere circa il 40% del risparmio, e la coibentazione di solai e pareti, che ha consentito di ottenere un risparmio di oltre il 25%.

In particolar modo le misure adottate fino al 2017 hanno portato ad ottenere risparmi pari al 52% dell’obiettivo fissato al 2020 del Piano d’Azione Nazionale per l’Efficienza Energetica, PAEE, e dalla Strategia Energetica Nazionale, SEN. Entrando nei dettagli, il settore residenziale ha in pratica già raggiunto l’obiettivo fissato per il 2020, mentre l’industria è a metà del suo percorso. Indietro invece trasporti e terziario, settore in cui rientra anche la Pubblica Amministrazione.

Gli immobili oggetto di riqualificazione energetica

Ben l’80% degli investimenti riguardanti interventi di riqualificazione energetica sono stati effettuati su immobili costruiti negli anni ’80. Il 25% è stato destinato ad immobili degli anni ’60, mentre il 40% è stato destinato a costruzioni isolate, come villette sia mono che plurifamigliari. Gli interventi di riqualificazioni energetica su condomini ed edifici in linea, invece, hanno riguardato una fetta pari al 35%.

In base a quanto dichiarato da Federico Testa, presidente dell’ENEA, inoltre, “Nuove misure, provvedimenti strutturali e semplificazioni consentiranno di ottenere risultati positivi in materia di efficienza energetica e sicurezza degli edifici superando ostacoli e criticità”. In particolare misure come l’ecobonus, il sismabonus e la cessione del credito fiscale agevolano l’accesso ad investimenti di riqualificazione energetica anche a soggetti con maggior difficoltà economiche. Investimenti davvero importanti, grazie ai quali si ottengono numerosi benefici sia dal punto di vista economico che sociale.